L’opera, breve ma intensa, ripropone il dramma dell’incomunicabilità e della solitudine dell’uomo di fronte alla morte. L’uomo dal fiore in bocca riflette sull'esistenza, sulla importanza della quotidianità e sui dettagli delle cose. Si rende conto che questi momenti saranno gli ultimi che potrà vivere e godere, ed è questa consapevolezza che lo porta ad attaccarsi incondizionatamente ad essi ed a giudicarli importanti, a gustare dei particolari più piccoli e insignificanti per convincersi della loro vanità e soffrire meno della morte imminente. Ma nonostante tenti di disprezzare l’esistenza, riaffiora sempre continuamente il tentativo di “essere” e di godere ancora la vita fino al limite delle sue possibilità esistenziali, legato ad essa “come un rampicante alle sbarre d’una cancellata”.