L’opera, breve ma intensa, ripropone  il dramma dell’incomunicabilità e  della solitudine  dell’uomo di fronte alla morte.     L’uomo dal fiore in bocca riflette sull'esistenza, sulla importanza della quotidianità e sui dettagli delle cose.  Si rende conto che questi momenti saranno gli ultimi che potrà vivere e godere, ed è questa consapevolezza che lo porta ad attaccarsi incondizionatamente ad essi ed a giudicarli importanti, a gustare dei particolari più piccoli e insignificanti per convincersi della loro vanità e soffrire meno della morte imminente.  Ma nonostante tenti di disprezzare l’esistenza, riaffiora sempre continuamente  il tentativo di “essere” e  di godere ancora la vita fino al limite delle sue possibilità esistenziali, legato ad essa  “come un rampicante alle sbarre d’una cancellata”.


                                       































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L’uomo dal fiore in bocca                    di L. Pirandello


con L. Boldrini e C. D’Adda